Comunità energetiche: una chiave per la transizione sostenibile

Entra ora nel mondo di SunEtica

Diventa protagonista della transazione energetica
Apri il tuo Energy Store

Le comunità energetiche stanno emergendo come una soluzione fondamentale per accelerare la transizione verso un’energia più sostenibile e a misura di cittadino. Il recente decreto attuativo, approvato il 23 gennaio, ha finalmente stabilito le regole per l’incentivazione delle comunità energetiche e delle configurazioni di autoconsumo collettivo, dopo un ritardo di quasi due anni.

Questo provvedimento, insieme alle regole operative approvate il 23 febbraio dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, consentirà l’accesso agli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), aprendo nuove opportunità per famiglie, imprese e piccoli comuni.

Cosa sono le Comunità energetiche?

Le comunità energetiche sono reti locali in cui i cittadini, le aziende e gli enti pubblici collaborano per produrre, consumare e condividere energia pulita proveniente da fonti rinnovabili, come il solare fotovoltaico.

I membri possono essere semplici consumatori o “prosumer”, cioè coloro che producono energia e ne immettono il surplus nella rete a beneficio della comunità. L’esperto Daniele Iudicone, fondatore di IMC Holding, sottolinea l’enorme potenziale di queste comunità, non solo per ridurre i costi energetici, ma anche per contribuire significativamente alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione dei territori. “Le comunità energetiche – racconta Iudicone – racchiudono un potenziale enorme; oltre a favorire una transizione energetica sostenibile a 360°: a livello ambientale, economico e sociale, rappresentano un’occasione di riscatto per i territori e un modo per favorire l’accettazione, a livello locale, dei grandi poli industriali, che potranno ricambiare l’ospitalità, fornendo in cambio energia pulita”.

Un’opportunità di riscatto per i territori

Le comunità energetiche rappresentano anche un’occasione di riscatto per i territori, in particolare quelli più piccoli. Nei comuni fino a 5.000 abitanti, grazie ai fondi del Pnrr, è previsto un incentivo a fondo perduto del 40% per la realizzazione degli impianti rinnovabili.

Ciò significa che non solo le grandi aziende, ma anche i piccoli borghi e i condomini possono beneficiare di questa soluzione innovativa, ottenendo vantaggi economici significativi e contribuendo a ridurre le emissioni di Co2.

Come funziona una comunità energetica?

Il funzionamento delle comunità energetiche è relativamente semplice. Una volta costituita la comunità, vengono installati contatori che misurano la produzione e il consumo di energia. I dati vengono trasmessi al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che calcola gli incentivi da distribuire ogni sei mesi ai membri della comunità.

Per i consumatori di energia green, il GSE riconosce un incentivo di 12 centesimi per ogni kWh autoconsumato, mentre i produttori ricevono 11 centesimi per ogni kWh immesso e consumato all’interno della comunità.

Iter per creare una comunità energetica

Il processo per costituire una comunità energetica è chiaro e accessibile. Si parte dalla scelta di un’azienda specializzata che installi gli impianti e, se necessario, gestisca la comunità stessa. Successivamente, è necessario rivolgersi a un notaio per formalizzare la costituzione della comunità e fare richiesta al GSE per ottenere gli incentivi. Il costo iniziale comprende l’installazione degli impianti fotovoltaici, le spese notarili (circa 1.000 euro) e le pratiche per il GSE (altri 1.000 euro).

Nei condomini, invece, la procedura è ancora più semplice: non è necessario l’intervento del notaio e non serve l’approvazione unanime per realizzare l’impianto. “Le unità immobiliari – spiega l’esperto – che decideranno di dotarsi dell’impianto diventeranno prosumer, con il doppio vantaggio di godere di energia pulita a costo zero e guadagnare su quella immessa in rete ad uso della stessa comunità, mentre i condomini che usufruiranno dell’energia prodotta dal condominio, riceveranno gli incentivi del GSE”

Fonte: Adn Kronos